Nella Parrocchia e Convento di S. Antonio di Padova a Istanbul, della Custodia provinciale d’Oriente e di Terra Santa, ogni Martedì è un giorno straordinario.

In questo giorno infatti, più persone vengono in chiesa e più persone si tuffano in profonda preghiera. Più persone si mettono in fila per parlare con il sacerdote e più candele vengono accese davanti alla statua del Santo. Il libro dove si scrivono le intenzioni di preghiera e la cassa per i poveri vengono riempiti più velocemente. Al cancello del Convento bussano più bisognosi che negli altri giorni. È un giorno di grazia. Un giorno di ringraziamento e di intercessione. Alle 11.30 si tiene la S. Messa in turco e alle 17.00 si distribuisce il pane di Sant’Antonio. Come in molti dei nostri Conventi, in questo giorno – Martedì – aiutiamo i poveri, nel nostro caso distribuendo vestiti e pane; il Santo stesso fa in modo che nessuna di queste cose manchi.
Martedì 24 Marzo 2020 sarà ben ricordato nella nostra Parrocchia e nel nostro Convento, perché in quel giorno il coronavirus ha chiuso per la prima volta la nostra porta. Poi abbiamo continuato a vivere anche gli altri Martedì. Oggi, 21 Aprile 2020, è il quinto. Vale la pena ricordare che quel Martedì 24 Marzo, coincideva con la giornata di penitenza e digiuno proposta dal Ministro generale, di fronte ad una pandemia che già stava mietendo tante vittime.
Come possiamo proteggerci dal virus, come possiamo non diffonderlo, come possiamo celebrare i sacramenti, cosa fare, come lavorare? E cosa vuole dirci il Signore in questo tempo? Queste sono solo alcune delle domande che ci preoccupano. Il Ministro generale ha chiesto di riflettere e pensare, ma le risposte non sono arrivate facilmente. Più facile era che arrivasse… un ulteriore Martedì, o “fakirlerin günü” (giorno per i poveri). Sant’Antonio stesso ha deciso di agire e, secondo la sua usanza, di dare il pane agli affamati; e questi sono arrivati, sopra ogni nuovo divieto imposto dallo stato per la lotta contro il virus, sempre più numerosi. Tra i più colpiti ci sono i migranti dall’Africa, dall’Asia e dal Medio Oriente, poi i nostri parrocchiani, a cui è stato chiuso il posto di lavoro o di commercio. Il loro reddito giornaliero o settimanale si è improvvisamente esaurito e i loro risparmi, che spesso vengono trasferiti nei paesi d’origine, non sono sufficienti. Lo spettro della carenza di pane comincia a guardare negli occhi di molti.
I frati hanno messo a disposizione tutto quello che il Santo ha raccolto e hanno preparato, per il Martedì, 40 pacchi di cibo. C’era riso, olio, passata di pomodoro, sale. Sono stati distribuiti i pacchi ai più bisognosi, alle famiglie e ai parrocchiani che vivono in tre o più in un appartamento. Grazie alla conoscenza della comunità, che i responsabili dei gruppi parrocchiali hanno, l’aiuto ha raggiunto circa 140 persone. Ogni Martedì Sant’Antonio ha preparato di nuovo il suo pane. Questa volta in quantità maggiore, perché ha aggiunto … le verdure. I frati hanno diviso tutto con cura, e hanno preparato 80 confezioni, che contenevano 10 patate, 10 cipolle, 4 carote, 4 cetrioli e 3 pomodori ciascuna. Non c’era fine alla gioia. Non c’è da stupirsi, quindi, che il per gli ultimi Martedì, il Santo abbia preparato 120 pacchetti. Le persone bisognose hanno ricevuto una piccola scorta per qualche giorno. Anche se è una quantità piccola, è abbondante perché viene donata dal nostro Santo.
Cari fratelli, i veri miracoli accadono sotto i nostri occhi, perché la bontà di Dio non conosce confini. Ringraziamo tutti coloro che hanno sentito l’appello di Sant’Antonio. Ringraziamo per le donazioni individuali e per quelle fatte da due istituzioni: la Parrocchia francese di Saint Louis e la Caritas turca. Ringraziamo i nostri amici turchi e i donatori sconosciuti.
Infine ringraziamo tutti voi, cari confratelli, per la vostra solidarietà nella preghiera e la vostra testimonianza nell’azione. Che il virus della gentilezza e della generosità con cui Sant’Antonio ci ha contagiati non ci abbandoni mai.

I frati del Convento Sant’Antonio in Istanbul-Beyoğlu