Il 7 agosto 2025, presso il Santuario dei Martiri San Carlo Lwanga e Compagni a Munyonyo (Kampala, UGANDA), si è svolta la cerimonia di chiusura del Corso Interfrancescano per Missionari in Africa (IMCA – 2025).
La cerimonia è stata presieduto dal Ministro generale OFMConv, fra Carlos TROVARELLI, che è intervenuto per incontrare i partecipanti e ringraziarli per l’impegno profuso nella loro formazione missionaria. Alla cerimonia era presente anche fra Mariusz KOZIOŁ, Ministro della Provincia di Sant’Antonio e del Beato Giacomo degli Strepa in Polonia (Cracovia), a cui appartiene la Delegazione in Uganda.IM
Il corso, iniziato il 16 giugno, ha riunito rappresentanti dei tre rami della Famiglia Francescana (OFMConv, OFMCap e OFM), con la partecipazione di sette confratelli OFMConv provenienti da Zambia, Ghana, Malawi e Kenya. Tra gli animatori del corso vi era fra Nathan Mumbi KAKUBO, che ha partecipato a questo corso tre anni fa e attualmente presta servizio come missionario in Malawi.
Durante diverse settimane di intensa formazione, i partecipanti hanno approfondito temi quali la storia dell’evangelizzazione in Africa, la missiologia, la missione e l’economia, l’inculturazione, la presenza di Maria in Africa, il dialogo e la riconciliazione, nonché le sfide del nuovo Areopago. Gli interventi sono stati tenuti da fratelli dei diversi rami della famiglia francescana.
I partecipanti e gli organizzatori esprimono profonda gratitudine alla comunità francescana locale di Munyonyo per il caloroso accoglimento, il sostegno nella preghiera e l’ospitalità, che sono stati un chiaro segno di fraternità e unità. Inoltre, desideriamo esprimere la nostra gratitudine all’organizzazione cattolica internazionale “Kirche in Not” (Aiuto alla Chiesa che Soffre) per il suo contributo economico alla realizzazione del corso.
L’incontro con il Ministro generale è stato un momento di rafforzamento fraterno e di invio dei partecipanti alle loro missioni, nello spirito di San Francesco. Insieme a queste informazioni, presentiamo inoltre la testimonianza di uno dei partecipanti al corso, che riflette l’atmosfera e i frutti di questo tempo di formazione.
Fra Dariusz Robert MAZUREK, Delegato generale per l’Animazione Missionaria
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Testimonianza di fra Derby KAMANGA OFMConv
Le mie riflessioni
Se dovessi riassumere le ultime otto settimane della mia vita, le definirei una benedizione. Queste settimane sono state trascorse partecipando al Corso Missionario Interobbedienziale in Africa (IMCA), tenutosi presso il Santuario dei Martiri dell’Uganda a Munyonyo. L’esperienza è stata profondamente arricchente e stimolante.
Il programma era ben strutturato, toccando le aree chiave necessarie per prepararci al mandato missionario che abbiamo ricevuto dal nostro Signore Gesù Cristo. Ha inoltre approfondito la nostra comprensione del carisma missionario che è al cuore dei nostri rispettivi Ordini. Personalmente, ha riacceso in me un senso d’amore per la missione e mi ha offerto una visione più chiara delle sue molteplici dimensioni.
Tra tutti gli argomenti affrontati, ciò che mi ha colpito maggiormente è stata la sezione sulle Basi della Missiologia. Un insegnamento fondamentale è stato il richiamo alla nostra identità di missionari, che dobbiamo sempre sostenere e vivere: essa ci definisce. Una volta perduta, perdiamo una parte vitale di ciò che siamo. Siamo più felici quando siamo ciò per cui siamo stati chiamati e facciamo ciò per cui siamo stati creati. Come una lampadina, il cui scopo è dare luce, quando non lo fa più viene scartata; anche noi dobbiamo rimanere fedeli alla nostra vocazione.
Ministeriare (esercitare il ministero) significa spezzare il pane con il popolo, ungere, camminare e stare tra loro. Questo è il cuore della missione. Richiede i nostri piedi, le nostre menti, i nostri cuori, le nostre mani – tutto il nostro essere. A volte rischiamo di limitarci a fare il minimo indispensabile, affrontando le cose superficialmente, dimenticando che abbiamo risposto a una chiamata che richiede tutta la nostra dedizione. Non possiamo permetterci di essere “frati leggeri” (poco impegnati).
Va inoltre sottolineato l’ambiente di apprendimento. Era pacifico e favorevole alla riflessione, offrendo molteplici opportunità per approfondire l’incontro con Dio e assimilare pienamente i contenuti del corso.
La meditazione, la preghiera e l’esposizione a contesti missionari reali hanno aiutato a radicare le lezioni nella vita quotidiana.
È sentimento condiviso che non solo gli obiettivi del corso siano stati raggiunti, ma che abbiamo creato una famiglia solida e fraterna, fondata sul rispetto reciproco, sulle esperienze condivise e su un profondo senso di fraternità che continuerà ben oltre il corso stesso. Come partecipanti all’IMCA 2025 affermiamo con convinzione che “la nostra missione è costruire l’unità, promuovere la pace, alimentare la fede e camminare come fratelli minori – sacrificandoci con gioia, dialogando e servendo con trasparenza ed equità…”
Sono profondamente grato per questa opportunità. Le intuizioni acquisite dovrebbero, a mio avviso, essere considerate un nutrimento indispensabile per ogni francescano. Nonostante sia stato “bello essere qui”, ora siamo chiamati a scendere dalla “montagna” e a continuare a costruire su ciò che abbiamo appreso, applicandolo nella nostra vita quotidiana.