Si è svolto dal pomeriggio del 21 alla mattina del 23 Marzo 2019 presso il Collegio Internazionale dei Frati Minori Conventuali a Roma (Seraphicum), il convegno sul diritto proprio del nostro Ordine.

I relatori, tutti docenti appartenenti al nostro o ad altri Ordini religiosi, sono stati introdotti da brevi cenni biografici. Hanno esposto le tematiche in maniera dinamica, anche grazie ad alcuni “power point” appositamente preparati.
Le tematiche affrontate sono state principalmente la presentazione delle Costituzioni approvate e dell’Instrumentum laboris degli Statuti, curate dai confratelli del CERC (Comitato Esecutivo per la Revisione delle Costituzioni) e dai frati della Procura generale. A queste sessioni hanno partecipato numerosi frati del Seraphicum e i membri della FIMP (Federazione Intermediterranea Ministri Provinciali), radunati in quegli stessi giorni al Seraphicum. Interessanti sono state le domande e le discussioni al termine di ogni intervento.
Le altre relazioni hanno toccato temi di attualità giuridica: l’origine e la natura della potestà di governo nell’Ordine, ossia chi e perché governa la comunità, tema svolto dall’Arcivescovo Mons. Filippo IANNONE (Carmelitani) Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi; gli abbandoni della vita religiosa e sacerdotale, con una brillante relazione dell’Arcivescovo Mons. José Rodríguez CARBALLO (OFM) Segretario della Congregazione Istituti Vita Consacrata e Società di Vita Apostolica; le nuove norme della Santa Sede circa l’amministrazione negli Istituti religiosi, illustrate magistralmente da P. Sebastiano PACIOLLA (Cistercensi). Altrettanto stimolante e coinvolgente è stata la riflessione sui criteri di autonomia delle Province guidata da P. Antonio BELPIEDE (OFMCap) Procuratore generale, e la comunicazione circa il Foro interno ed esterno nel governo e nella formazione, tenuta da Fr. Robert LEŻOHUPSKI (OFM CONV), segno dell’interesse vivo dei confratelli per queste tematiche.
Il risultato è stato anzitutto l’aver celebrato un convegno in cui si ragiona in modo «giuridico» e non solo storico o carismatico; ciò aiuterà i capitolari e tutti i frati ad un migliore approccio con il diritto proprio dell’Ordine. In effetti obbiettivo del convegno era mettere a confronto la fraternità col diritto, che è fondamentalmente uno strumento, e con la Santa Sede ben rappresentata da alcuni relatori.
Si deve giungere ad utilizzare il Diritto proprio dell’Ordine per: tutelare il nostro Carisma e il modo di osservare i voti nella tradizione conventuale; tutelare la fraternità e la sua pacifica convivenza; aiutare le fraternità e i singoli a trovare chiarezza nelle proprie situazioni.
Il rischio dell’atteggiamento anti giuridico potrebbe essere: affrontare le situazioni in modo troppo emotivo, anche se con grande discernimento soggettivo e saggezza «empirica»; trascurare irregolarità gravi e lasciarle irrisolte da parte del Superiore e del suddito per mancanza di strumenti giuridici e chiarezza; agire in nome dei buoni sentimenti trascurando la logica della Chiesa e dell’Ordine, e la loro «prassi», riassunta nelle normative vigenti.
Il duplice desiderio è di pubblicare gli atti del Convegno il prima possibile, e di celebrare un secondo incontro di questo genere, magari sulla questione della tutela dei minori e sull’accompagnamento dei frati accusati di tali delitti.
Un vivo ringraziamento al Ministro generale che ha subito appoggiato e finanziato questo progetto, all’ufficio della Procura, ai relatori, ai moderatori, alla comunità del Seraphicum che ha ospitato l’evento, alla Dott. Elisabetta LO IACONO per il servizio stampa e non solo, e soprattutto ai numerosi frati che hanno partecipato.

Fra Maurizio DI PAOLO OFMConv Procuratore generale