Incontriamo i frati di Niepokalanów che fanno parte dell’unità dei Vigili del fuoco volontari. L’unità è presente nel Convento di Niepokalanów ed è composta solo da nostri confratelli; è stata fondata quando San Massimiliano era ancora in vita ed è ancora oggi in funzione. Facciamo alcune domande a due di loro: Fra Janusz KULAK e Fra Marek GĄSIOROWSKI:

– Siete pronti a intervenire durante l’epidemia?
– Ci stavamo preparando sì, ma per… un esame. L’annuncio dello stato di pandemia in Polonia è stato fatto alla vigilia del nostro esame di certificazione. Infatti, ogni tre anni dobbiamo sostenere un esame di certificazione, con cui rinnoviamo le nostre qualifiche e i permessi per poter eseguire il pronto soccorso medico. Dopo molti giorni di apprendimento e vari corsi di formazione, purtroppo non si è potuto sostenere l’esame a causa delle linee guida date dal Comando nazionale dei Vigili del fuoco, riguardo la proibizione di assemblee e altri incontri, anche quelli di formazione. Alcuni frati, Vigili del fuoco, hanno gioito, altri si sono rattristati…

– Avete ricevuto delle linee guida speciali per la pandemia? Entrate in azione protetti in un modo speciale?
– Sì, abbiamo ricevuto delle linee guida che stabiliscono come procedere durante le operazioni di salvataggio e di lotta antincendio durante l’epidemia. Abbiamo dovuto procurarci indumenti protettivi e disinfettanti, che usiamo prima e dopo l’azione. Abbiamo adesso tante chiamate, soprattutto per gli incendi di sterpaglie e prati. Ovunque è asciutto e ventoso, il fuoco si diffonde rapidamente. Fortunatamente, a causa del poco traffico, non ci sono incidenti stradali, in questi casi si è più esposti alle infezioni. Le linee guida del Comando nazionale dei Vigili del fuoco definiscono le procedure, come affrontare tali eventi, al fine di limitare il più possibile il rischio di infezione. Comunque, salvaguardare la vita umana e la salute delle persone, è sempre la priorità.

– Ho sentito che state aiutando anche le unità professionali dei Vigili del fuoco, adottando le procedure adeguate…
– Sì, a volte andiamo ad aiutare la città di Sochaczew quando l’unità professionale dei Vigili del fuoco dello stato hanno chiamate più impegnative, e non hanno la forza e le risorse per garantire la sicurezza della città. La differenza è che non rimaniamo in caserma, per limitare il contatto, ma attendiamo gli ordini nelle nostre auto, parcheggiate davanti alla stazione dei Vigili del fuoco statali. Durante le operazioni di salvataggio e di lotta antincendio, limitiamo al minimo necessario anche il contatto con altre persone, e con le altre unità dei Vigili del fuoco del posto. La direzione di Comando del distretto dei Vigili del fuoco dello stato prima di mandarci all’azione, fa un triage telefonico e controlla se la vittima di un incidente, o le persone che sono presenti nel posto dell’incendio, non siano infettate dal coronavirus o in quarantena.

– Ci sono delle chiamate speciali, per compiti speciali?
– La nostra unità è inclusa nel sistema nazionale di soccorso e antincendio, quindi possiamo essere chiamati in qualsiasi momento per attività più ampie legate all’epidemia, ad esempio per il trasporto dei malati (abbiamo una nostra ambulanza). Quindi siamo in allerta…

– Avete un po’ di paura? Avete adottato qualche modalità speciale durante questa pandemia?
– Per molti anni nel nostro lavoro come Vigili del fuoco abbiamo sperimentato la Provvidenza di Dio, la cura e la protezione di Maria Immacolata; anche ora che il rischio è un pochino più grande, ci fidiamo di Lei e abbiamo fiducia, e a Lei affidiamo il nostro servizio. Ci uniamo in preghiera a tutti frati, e con le persone che sono in qualche modo colpite dall’epidemia. Vi affidiamo all’Immacolata. Pace e bene!

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