Nel pomeriggio di Mercoledì 10 Aprile 2024, i frati della Custodia generale del Sacro Convento di San Francesco d’Assisi in Italia si sono ritrovati per l’incontro mensile di formazione permanente.

Di grande attualità il tema trattato: in Basilica di San Francesco infatti, le richieste di benedizione sono pane quotidiano. È stato il Preside del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II, Mons. Philippe BORDEYNE, ad illustrare i fondamenti biblici e la carità pastorale di questa Dichiarazione, emanazione del magistero di Papa Francesco.
Lo ha fatto richiamando il contesto storico utile a comprendere la sfida delle proposte contenute in questo documento, e cioè un’attenzione maggiore della Chiesa all’integrazione delle persone in situazioni irregolari, le quali hanno comunque e sempre, in grazia del Battesimo, il loro posto nella Chiesa. Le benedizioni non ritualizzate allora, oltre a proteggere la benedizione nuziale riservata alla liturgia del sacramento del Matrimonio, rispondono ad una domanda spontanea nell’aiuto divino e diventano una preziosa modalità per offrire alle persone un mezzo per accrescere la loro fiducia in Dio. Quando si chiede una benedizione, si sta esprimendo una richiesta di aiuto a Dio, una supplica per poter vivere meglio, una fiducia in un Padre che può aiutarci a vivere meglio.
Approfittiamo di queste righe per dire che chi fosse interessato al corposo contenuto dell’insegnamento che abbiamo ricevuto dal relatore, lo può trovare nel numero di Aprile di “La Rivista del Clero Italiano” che sta per uscire.

Fra Mario CISOTTO