Negli ultimi tempi la Cappella e il Convento dell’Immacolata Concezione in Santa Severa, di proprietà dell’ente “Curia Generalizia dei Frati Minori Conventuali” nel Comune di Santa Marinella (Santa Severa – Roma) sono stati oggetto di diversi articoli apparsi sui media e internet. Di seguito le informazioni precise sulla vicenda.

Il terreno di bonifica fronte mare, nel 1948 fu acquistato dall’ente “Curia Generalizia dei Frati Minori Conventuali” dal Procuratore Speciale Fra Luigi DELIGIA, per poter edificare una struttura atta ad ospitare le colonie estive dei bambini e i ragazzi dei quartieri meno abbienti della capitale. Egli, per conto dell’ente costruì l’edificio. La costruzione così come si trova, terminò dopo la metà degli anni ‘50. Dopo qualche anno, per la sicurezza dei ragazzi e per delimitare l’area, i Frati richiesero l’autorizzazione per la costruzione del muro di cinta, ancor oggi esistente, in quanto il terreno terminava quasi direttamente sulla spiaggia.
Dagli inizi degli anni ‘70, venuta meno la funzione di colonia, l’immobile fu affidato ai Frati della Provincia della Madre di Dio Immacolata in Polonia (Varsavia).
Venuta a cessare anche questa attività per ragioni storiche, il Convento è rimasto abitato da pochi frati, ridotti a due negli ultimi anni, infine da un solo frate, la cui attività pastorale consisteva nella celebrazione delle Sante Messe nella Cappellina privata ad uso pubblico nel periodo invernale, e nel periodo estivo nel giardino privato retrostante il Convento. I Frati assistevano le vicine comunità di lingua polacca, ed alcune case di Suore, in parte chiuse.
L’immobile nei primi anni del 2000 iniziò a deperire vistosamente. L’Ente, non disponendo di denaro da investire per la riqualificazione della struttura, considerando la scarsezza delle vocazioni, non avendo più alcuna missione specifica che richiedesse la permanenza di una comunità conventuale, nel Capitolo generale del 2007, decise la chiusura del Convento e l’alienazione dell’immobile. Nello stesso Capitolo si decise che i proventi della vendita dovessero essere impiegati per sostenere le realtà dell’Ordine in terre di missione e del terzo mondo, con particolare riguardo per le spese della formazione dei giovani frati.
Dal 2007 iniziarono i passaggi di autorizzazione e tecnici (Comune, Soprintendenza, Tribunali ecc.), e nel 2014 fu informato anche il Vescovo diocesano della futura vendita. Nel frattempo si iniziò a ricercare acquirenti qualificati che volessero rilevare l’immobile. Le trattative sono state complesse, al fine di individuare un acquirente moralmente serio e ben intenzionato, per riguardo della natura dell’immobile, appetibile a molti per la sua posizione.
Nel corso degli anni l’edificio, già molto deteriorato, ha registrato il cedimento di alcuni intonaci dei soffitti interni ed esterni, e l’apertura in alcuni tratti esterni dei ferri di armatura. Quanto al giardino privato, necessitava e necessita di manutenzione annua, sempre pagata dalla Curia generalizia, che nel corso degli anni è stata pure richiamata legalmente, da parte dei vicini, ad intervenire sulla potatura e taglio degli alberi e del giardino.
Della alienazione è stato formalmente avvisato il Vescovo diocesano e la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, Dicastero della Santa Sede preposto per la concessione della Licenza per gli affari di straordinaria amministrazione, che ha concesso il proprio nulla osta.

Fra Maurizio DI PAOLO Legale Rappresentante