Alcuni giorni prima del mio viaggio in Amazzonia, nella prima metà di Novembre 2022, Fra Erick G. MARÍN CARBALLO mi ha chiesto cosa desideravo vedere nella mia visita. La mia risposta è stata semplice: “Sono nelle tue mani, voglio vivere come vivi tu, e sperimentare ciò che tu sperimenti”.

Poco dopo il mio arrivo in Brasile, Papa Francesco ha tenuto un discorso in Vaticano ad un gruppo di farmacisti. I suoi pensieri erano rivolti all’Amazzonia, alla speranza espressa nella sua Enciclica Laudato si’, di invitare tutte le persone a decidere di promuovere una cultura della cura. Il Papa ha poi condiviso come attraverso la cura, tutti possiamo fare la nostra parte e contribuire a creare un’economia in crescita, centrata sulla persona e sul bene comune. Questa cultura della cura è esattamente ciò che Fra Erick mi ha mostrato durante la mia visita.

Fra Erick è a metà di un’esperienza di due anni, come parte di un gruppo di discepoli missionari itineranti in Amazzonia. Nel documento finale del Sinodo per l’Amazzonia si sente dire: «Essere un discepolo missionario è qualcosa in più di portare a compimento dei compiti o fare delle cose. Si situa nell’ordine dell’essere». Il documento continua, citando Papa Francesco, dicendo: “Gesù ha indicato a noi suoi discepoli che la nostra missione nel mondo non può essere statica, ma è itinerante. Il cristiano è un itinerante” (Papa Francesco, Angelus, 30 Giugno 2019, n. 21). Ho trovato la vita di Fra Erick tutt’altro che statica. Con i membri del suo team, in piccoli gruppi di due o tre persone, attraversa l’Amazzonia ed incontra le diverse comunità, comprese le popolazioni indigene, gli abitanti dei fiumi e gli emarginati della città, per ascoltare e imparare.

Quando io sono arrivato, Fra Erick era appena tornato alla base di Manaus, dopo aver visitato per un mese le comunità in Perù, Ecuador e Colombia. Ha condiviso con me una delle cose più importanti del viaggio: i problemi delle persone devono essere resi visibili. Fra Erick ha continuato spiegando come alla gente manca l’acqua, e le loro vite sono minacciate dagli interessi di chi vede tutto in termini di merce. Anche in mezzo a queste difficoltà, le comunità fanno affidamento sulla loro spiritualità, che le sostiene anche nelle situazioni più dure.

Tutti i membri dell’équipe di Fra Erick sono legati alla REPAM: rete ecclesiale pan-amazzonica che ha creato un modello di sviluppo che privilegia i poveri e serve il bene comune. Ho avuto la fortuna di poter partecipare ad una parte della riunione di due giorni della REPAM. Ho assistito in prima persona, a come i dati grezzi di storie e bisogni, vengono raccolti dal team itinerante e poi portati alla REPAM, per vedere come tutti potrebbero prendersi cura al meglio delle comunità indigene. Nel caso dell’ultimo viaggio, hanno discusso come potrebbero aiutare a rendere più visibili i problemi riguardanti l’acqua.

Questa cultura della cura è al centro della REPAM poiché assiste in tutto, dalla difesa dei diritti umani, alla costruzione di un’infrastruttura per i bisogni sanitari e medici, alla promozione della crescita di fattorie biologiche e nuovi modi di pescare, sostenibili per le comunità. Parlando dell’importanza del lavoro della REPAM, Fra Erick mi ha spiegato come sia una rete che aiuta a collegare i nove diversi paesi che compongono la Foresta Amazzonica. Fra Erick ha continuato, dicendo: “Con la REPAM operiamo in un territorio senza confini. Anche se siamo piccoli, è solo lavorando insieme che possiamo affrontare sfide come l’ecologia integrale e i diritti umani. Come parte di una rete più ampia, comprendiamo tutti meglio la nostra responsabilità reciproca. Il bene o il male che accade in uno dei paesi, ha un impatto sulle altre regioni.”

Quello che ho trovato personalmente commovente, è stato il modo in cui Fra Erick parlava al plurale “noi”. Come discepolo missionario, lui è arrivato a comprendere cosa significa “essere” nel contesto dell’Amazzonia. La sua acuta capacità di ascoltare, partecipare e condividere, l’ha portato a diventare un amazzonico, in meno di un anno di presenza all’interno della regione, prendendosi cura delle creature di Dio, grandi e piccole.

Nella parte successiva della mia avventura amazzonica, Fra Erick ed io facciamo un giro in barca di tre giorni verso l’interno.

Fra Michael LASKY Delegato generale per Giustizia, Pace e Integrità del Creato