Quest’estate 2021, la presenza conventuale estiva a Ponferrada – Spagna ha vissuto l’Anno Santo Compostelano.

L’umile contributo di presenza ecclesiale, che nel 2007 i Frati Minori Conventuali hanno iniziato a progettare, in vista dell’apertura nell’Anno Santo Compostelano 2010, ammoniti dalle ripetute critiche sull’assenza di “compagni testimoni della fede” lungo il Cammino di Santiago, ha avuto diverse tappe, fino all’ultima che ha visto la diminuzione numerica di pellegrini, e anche di frati nel progetto interprovinciale, a causa della pandemia.
I confratelli di Germania, Padova e Spagna sono stati i pionieri, ma molti altri da tutto l’Ordine hanno partecipato in questi anni. Attualmente la missione si è consolidata: si è ormai definito cosa offrire, quale stile missionario avere, e si conosce il contesto ecclesiale che sostiene l’iniziativa. La Provincia della Nostra Signora di Montserrat in Spagna è rimasta sola nel mantenere fedelmente questa missione, che si può definire evangelizzatrice. A causa anche della pandemia, viaggiare è diventata una realtà incerta per i confratelli, che invece prima potevano arrivare liberamente, condividere e arricchire questa tradizione multisecolare: l’Ordine dei Minori si è consolidato nell’Europa medievale, in gran parte, sulle vie di pellegrinaggio di San Giacomo (Fra José GARCÍA ORO OFM storico galiziano).
Sebbene il Cammino di Santiago non lasci indifferente nessuno di quanti si avvicinano con le più diverse motivazioni, i cambiamenti sono stati molti in questi anni, e chiedono di andare oltre, di fare un passo avanti, per non adagiarsi in ripetizioni autoindulgenti, che non hanno nulla a che vedere con la vitalità e l’itineranza del Vangelo. L’ACC (Accoglienza Cristiana lungo il Cammino di San Giacomo), si sta impegnando sulla natura confessionale cattolica dei centri di accoglienza, con la proposta di “rifugio cristiano”, dove la fatica e la gioia della fede si esplicita anche nel riposo, in opposizione agli “ostelli” comunali o privati, che servono i pellegrini per il tornaconto economico. La domanda che sta prendendo forma tra i confratelli, è se una fraternità interprovinciale permanente, inserita in questo contesto confessionale, rurale e itinerante, possa essere un segno di Nuova Evangelizzazione e di rigenerazione del francescanesimo, magari anche aperto a tutta la Famiglia Francescana.
Sono solo cose da frati? In realtà, gli “hospitaleros” (volontari laici dell’accoglienza) sono un elemento estremamente prezioso del Cammino, non solo per il loro lavoro gratuito e disinteressato, ma anche perché vivendo una spiritualità “itinerante” di servizio, possono essere integrati in un progetto comune. Nel nuovo crocevia pastorale di sinodalità che stiamo vivendo, la pluralità delle vocazioni è indispensabile perché tutto il mosaico ecclesiale rifletta la bellezza della vocazione cristiana. Pensare a progetti “in solitaria” è ormai cosa del passato, la situazione ecclesiale in Europa non permette fughe solitarie.
L’Anno Santo Compostelano proseguirà per tutto il 2022, per ricordare il primo privilegio giubilare concesso al santuario di Santiago da Papa Callisto II nel 1122. I confratelli vogliono approfittarne nella collaborazione ecclesiale, per renderlo sempre più un tempo di grazia, felici di non aver lasciato la presenza a Ponferrada in questi anni di emergenza sanitaria. Il sacrificio, se vissuto per amore e a favore degli altri, è un segno evangelico inconfondibile.
L’ultimo gruppo di confratelli che ha fatto servizio quest’anno, ha visitato le Clarisse di Villafranca del Bierzo, nella cui chiesa è sepolto San Lorenzo da Brindisi, e qui c’è stato l’incontro con il Ministro generale OFMCap Fra Roberto GENUIN. C’è stato poi l’incontro con i Frati Minori a O Cebreiro, dove sono stati ricevuti come veri fratelli. Possono essere queste coincidenze, un segno da valutare come granello di senape (cf. Mt 17, 20) verso una fraternità interobbedienziale francescana, che possa servire questa missione nel Cammino di Santiago.
Il Giubileo produrrà i suoi frutti, come lo Spirito Santo vorrà, bisogna essere attenti a percepire i segni dei tempi con cui vuole parlarci oggi, e rimetterci in cammino. “Esci dalla tua terra, l’Apostolo ti aspetta”, recita il manifesto ufficiale del Giubileo, e al centro di esso, la serena figura dell’Apostolo che accoglie con un sorriso quelli che non si arrendono e vogliono continuare a percorrere le strade, perché in questo tempo siamo tutti chiamati ad essere pellegrini.

Fra Joaquín Ángel AGESTA CUEVAS